lunedì 1 aprile 2013

Vorrei essere come Cyrano,
avere la forza e l'ardore di quel
"per sempre tuo, per sempre tuo,
per sempre tuo".
Vorrei sapere sempre con certezza
quello che ora so.
Vorrei anche alla luce del giorno
la risposta che ora ho.
Vorrei riuscire a confessarla a me stessa,
io, che con me non parlo mai
e non so più se l'orgoglio
è davvero un problema o è solo una scusa.
Vorrei dirti che scrivo poesie,
che le canzoni mi parlano di te
quando di te non so parlare
e non ho nulla da raccontare.
Perché se
razionalmente
io mi metto a pensare
non so più nulla,
su di te, su di me
e nemmeno questa poesia
riesco a finire.

Alla mia nazione

Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico
ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.

(Pier Paolo Pasolini)